lunedì 13 ottobre 2008

Modelli educativi La fiaba di Bartók di Daniela Zenone

Fino a che punto la musica aiuta lo sviluppo? Quanto fa crescere più felici o più spigliati? Qualche risposta in un asilo sperimentale di Berlino. Fondato da Daniel Barenboim

leggi l'articolo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella l'idea, ma resta il fatto che sia ancora una cosa sperimentale.

Fra qualche anno si può dire qualcosina in più con più sicurezza.

Milena ha detto...

Finalmente mi sono ricordata di come si posta un commento. A Federico: ti va bene che siano passati un po' di giorni dal tuo commento! Sono anni che lavoro per "contaminare" i bambini con il mondo della musica e sono perfettamente in sintonia con tutti quelli che credono nelle possibilità di promozione della persona scegliendo la musica come canale privilegiato. Mando un invito a tutti i genitori, colleghi e anche ex miei allievi per dire se è vero o no che si notano dei cambiamenti praticando la musica anche solo per un'ora alla settimana. Io vedo i miei allievi crescere ogni volta che li incontro e che riusciamo a fare musica insieme: ballando, cantando, sforzandoci di andare insieme, cercando un suono migliore, decifrando una forma o riconoscendo dei suoni. Li vedo anche diventare più presenti, reattivi, intelligenti, simpatici, anche più belli, meno aggressivi, più concentrati. So quanto opera nei miei figli. So quanto è stata ed è importante la musica per me sotto tantissimi aspetti. Forse interpreto male il tuo commento ma mi sorprendo: sembra che tu non ti accorga del regalo che ti han fatto quelli che ti hanno instradato all'arte della musica, e, permettimi, anche del regalo che ti fanno quelli che suonano con te. Forse è per questo che arrivi in ritardo alle prove...

Anonimo ha detto...

Volevo solo dire che non siamo tutti uguali.

Io non conosco a fondo cosa voglia dire essere un essere umano. (perdonate il gioco di parole)

Milena ha detto...

Magari ne parliamo a quattr'occhi... se vuoi.