domenica 21 febbraio 2010
Presentazione degli strumenti al Corso Propedeutico
Anche se con un po' di ritardo vorrei ringraziare tutti i meravigliosi ragazzi che mi hanno aiutato giovedì scorso a presentare gli strumenti che suonano ai più grandi tra i miei "piccoli". Li nomino tutti perchè lo meritano per la generosità che hanno dimostrato e la disinvoltura e competenza che hanno esibito. Chiara ha presentato il violino seguita a ruota dalla Chiara grande alla viola; poi è stata la volta di Matthias e di Michele col violoncello (Michele poi ci ha deliziato e incuriosito anche col violoncello elettrico). Continuando coi "cordofoni" (come li ha chiamati Federico, subito soprannominato professore) siamo passati alla chitarra di Stefano e poi i fiati: grande Francesco al saxofono e Michela al clarinetto e flauto. Ci siamo poi spostati nell'altra stanza dove il professor Federico ci ha presentato il cordofono pianoforte che si esibiva anche nella sua "intimità" mostrando cordiera, feltri, martelletti e un mucchio di altre cose. In gran crescendo Marta e Alberto con la batteria... che bravi sono stati tutti! I bambini del secondo anno di propedeutica musicale adesso hanno più idee riguardo agli strumenti che possono avvicinare molto presto. Si sono mostrati molto interessati e attenti. Forse adesso vorrebbero suonarli tutti! Ringrazio anche loro che ogni settimana mi regalano sorprese ed emozioni sempre molto belle. Un invito: se leggete questo post fatevi aiutare dai genitori a scrivere un commento, altrimenti vi aspetto per sentirli dal vivo giovedì.
giovedì 18 febbraio 2010
Presentazione degli strumenti al corso Propedeutico
Saranno i ragazzi più grandi oggi i protagonisti al corso propedeutico. Presentano nel pomeriggio il proprio strumento musicale, perchè l'hanno scelto, la sua storia, come suona, di che materiale è costruito. Un momento importante per i piccoli dell'ultimo anno di corso del propedeutico in previsione della scelta dello strumento musicale per l'anno prossimo . Un'occasione, per i più grandi, per i più grandi per raccontare la bellezza e la gioia che trasmette lo studio della musica.
lunedì 15 febbraio 2010
Intervista a Carlo Boccadoro
ALLA SCOPERTA DELLA MUSICA CONTEMPORANEA
Intervista raccolta da Gigi Tagliapietra
Il Maestro Carlo Boccadoro, compositore di fama internazionale, direttore d'orchestra,
scrittore e critico musicale sarà ospite della Scuola di Musica del Garda il prossimo 19 febbraio per tenere una lezione sulla musica contemporanea all'Auditorium Andrea Celesti e ha accettato di rispondere ad alcune domande in esclusiva per i lettori de l'Ago.
DI fronte a un crescente interesse per la musica cosiddetta "classica", la musica contemporanea è un terreno che molti ignorano o considerano difficile: perchè c'è questa difficoltà?
Questo non è un problema solo di oggi, non dobbiamo dimenticare che è accaduto per
grandi musicisti come Mozart, Beethoven, Mahler che molto spesso hanno trovato la
totale incomprensione da parte dei loro contemporanei perchè proponevano sonorità o
innovazioni che uscivano dal gusto o dalla moda del momento. Il pubblico in generale ha
un tempo si assimilazione che va dai 50 ai 60 anni tanto che molti oggi apprezzano
Sostakovich mentre solo 30 anni fa la sua musica faceva scappare la gente dalla sala.
Perchè?
E' un problema principalmente di linguaggio. Finché si tratta di un linguaggio che ha
caratteristiche riconoscibili dalla tradizione, anche la più moderna, va tutto bene perchè in fondo la gente tende a ri-conoscere ma quando si tratta di "conoscere", di fare nuove scoperte tutti si spaventano perchè il nuovo sconvolge.
Perchè invece credi che valga la pena di scoprirla e di ascoltarla?
Perchè la musica racconta il tempo e la musica contemporanea è la musica che racconta
il nostro tempo, chi siamo e dove stiamo andando. E' ovvio che in molti casi non ci dà
risposte, non è consolatoria, magari ci fa venire dubbi o piuttosto ci pone delle domande e i compositori contemporanei sono quelli che pongono più domande di tutti perchè loro stessi queste risposte non le hanno.
Quando si parla di musica contemporanea a che periodo di tempo ci riferiamo?
Per semplicità potremmo dire "il secondo dopoguerra" anche se io credo che ogni opera
che abbia qualcosa da dirci divenga nostra "contemporanea", in questo senso Bach o
Dante oppure Omero o Shakespeare sono nostri contemporanei quando le loro armonie o
i loro personaggi o i loro racconti ancora ci colpiscono.
Quindi la musica è sempre stata contemporanea?
La gente dimentica che quella che consideriamo "classica" era musica perfettamente
contemporanea per l'epoca. Quando Mozart scrive le Nozze di Figaro, prende un testo di
Beaumarchais che era andato in scena solo sei mesi prima, che aveva suscitato grande
scandalo ed era stato proibito: sarebbe come se io oggi scrivessi un'opera sul caso
Marrazzo o sulla morte di Borsellino.
La musica è sempre stata "contemporanea", è sempre stato il racconto del presente, non
va dimenticato che fino al Romanticismo, fino a dopo Schumann, la gente ascoltava solo
musica di compositori viventi, non si pensava minimamente di ascoltare un pezzo anche
solo di un anno prima. Lo stesso Vivaldi non poteva andare in un posto e suonare un
pezzo già scritto, doveva comporre musica nuova, il Sovrano voleva musica nuova.
Tu perchè pur avendo tanti impegni, concerti, nuove composizioni, ti rendi disponibile per queste
attività di divulgazione?
Senza rendercene conto ascoltiamo musica contemporanea quando andiamo al cinema,
ad esempio 2001 Odissea nello spazio ha musica stupenda di Ligeti o quando ascoltiamo
Pink Floyd o David Bowie o i Tangerine Dreams scopriamo che la musica di Steve Reich o
di Philip Glass li ha profondamente influenzati: siamo immersi in un mondo di musica
contemporanea ma non la riconosciamo.
Io credo che il mio mestiere di compositore non sia un mestiere "inutile", che serva
davvero ad aprire nuovi spazi e nuove conoscenze e continuo a pensare che capire una
musica così complessa e diversificata sia un'esperienza che arricchisce e che sia un
ottimo antidoto contro l'instupidimento televisivo. Sono anche convinto che la gente
spesso non ascolta la musica contemporanea semplicemente perchè non sa che esiste,
perchè nessuno gliel'ha mai fatta ascoltare.
In due ore di serata all'Auditorium Celesti cosa pensi di fare?
Vorrei cominciare a far scoprire la ricchezza e la vastità, oltre che la bellezza della musica
contemporanea e far presente che non c'è più UN linguaggio della musica contemporanea
ma che ci sono molte decine di modi e stili diversi tutti con uguale dignità e importanza.
Mi basta che quella sera, chi ci sarà, esca dalla sala con qualche pregiudizio in meno e con qualche curiosità in più.
mercoledì 10 febbraio 2010
Prove dell'orchestra
Oggi l'orchestra della Scuola ha provato mambozart e bolero. Sta prendendo la sua fisionomia lo spettacolo previsto per maggio. Bravi sopratutto nel velocizzare mambozart. Mercoledì comincia il nuovo progetto di inserimento dei giovanissimi in orchestra per fare esperienza. Motivo di crescita per i più piccoli ma anche di responsabilità per i più grandi.
martedì 2 febbraio 2010
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