Oggi si chiacchierava con Gigi del bel programma proposto dalla Omnia Orchestra. Preparatevi, ragazzi: vi divertirete, ascoltando al tempo stesso alcune composizioni davvero importanti!
Pierino e il lupo è una favola musicale del musicista russo Sergej Prokofiev. La storia verrà raccontata da don Antonio Mazzi, ma i veri protagonisti saranno gli strumenti musicali. Ogni protagonista di questa fiaba, infatti, ha la "voce" di un elemento dell'orchestra: Pierino è impersonato dagli archi, l'uccellino dal flauto traverso, il micio dal clarinetto, il nonno brontolone dal fagotto, l'anatra dall'oboe, i cacciatori dai timpani (col fracasso che fanno...).
Quella di Prokofiev è una musica così espressiva che vi sembrerà di vedere letteralmente i personaggi sulla scena.
Anche La Moldava di Smetana, musicista ceco, avrà il potere di dare vita e corpo alle note. Si tratta infatti di un poema sinfonico, un genere molto praticato nella seconda metà dell'Ottocento, per descrivere in musica opere letterarie, paesaggi, personaggi illustri e persino fatti storici. Il brano di Smetana, bellissimo, vi accompagnerà in un lungo viaggio, seguendo il corso del fiume Moldava, come il compositore stesso spiega nel programma della partitura:
"Due sorgenti nascono nell' ombra della foresta Boema: una è calda l'altra è fredda; i due ruscelli si uniscono e brillano ai primi raggi del sole. Dai ruscelli si forma così il grande fiume Moldava che diventa grandissimo, scorre attraverso fitti boschi raccogliendo gli echi delle battute di caccia. Il viaggio continua attraverso pascoli e pianure, si avvicina a un villaggio e assiste a canti, danze, balli e giochi nuziali. Nella notte le ninfe dei boschi e delle acque giocano frastagliandole fra le onde luccicanti al chiaro di luna. La scena cambia quando il fiume si apre con forza la strada fra le rocce di S. Giovanni, formando gorghi vorticosi e rapide, per poi precipitare in una cascata. Infine torna a scorrere nel suo letto divenuto ancora più grande e si dirige con maestosa calma verso Praga. Qui, passando, saluta l'antico castello di Vyserhad e continua il suo cammino perdendosi in lontananza".
Leonard Bernstein definiva Haydn "il più grande umorista della storia della musica". Sentendo la sinfonia nr. 94 ne capirete perfettamente il motivo. Innanzitutto, per il ritmo dei movimenti, sempre frizzante e leggero. E poi, per la "sorpresa" che ci sarà durante il secondo brano, l'Allegro molto. Non voglio svelarvi di più, ma vi avverto che questa sorpresa avrà a che fare con il colpo di timpani che dà il nome alla sinfonia...
domenica 6 aprile 2008
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